Saldi al Via Svendite, partenza a rilento:
«Tanti curiosi, pochi acquisti» Adalisa MEI Tanto passeggio, ma ancora pochi acquisti nel primo giorno di saldi estivi. Sono stati diversi i baresi che, ieri, hanno scelto di farsi un giro fra i diversi negozi del centro città, ma anche in periferia e nei centri commerciali, per dare il via alla caccia all’affare. C’è anche chi ha preferito muoversi già dal pnmo mattino alla ricerca di occasioni, chi per semplice curiosità e chi invece per affrettarsi a fare i primi acquisti. Insomma a Bari nel pnmo giorno di saldi, sono stati in pochi ad essere propensi allo shopping. Sono lontani, quindi, i tempi in cui le svendite erano tanto attese. A limitare la corsa agli acquisti anche la decisione di far partire i ribassi il sabato: molti hanno preferito il mare allo shopping. Chi ha cominciato la caccia all’affare” lo ha fatto sempre con un occhio al cartellino dei prezzi. Si spende, ma senza esagerare quindi. In definitiva si fanno acquisti “ragionati”, in un contesto di rincari generalizzati e con i costi dei trasporti e dei servizi alle stelle. Anche in occasione dei saldi ci si limita ad acquistare lo stretto necessario, I essenziale quindi. Se i baresi sono, comunque, sempre meno interessati ai saldi, si ripongono grandi speranze nei turisti stranieri che in questo periodo dell’anno affollano le strade cittadine e che potrebbero dare una spinta alle vendite Commercianti delusi per la decisione della Regione di avviare gli sconti di fine stagione il primo sabato di luglio Da tempo i negozianti chiedono di rivedere il calendario Ieri l’avvio è stato poco soddisfacente, ma la categoria spera in una ripresa nelle prossime settimane: sulle vetrine le riduzioni arrivavano già al 50 per cento nel periodo di sconti. Ed tutto è confermato dai commercianti: «C’è stato movimento nel centro cittadino per tutta la giornata, ma sicuramente non è stata una partenza con il botto – assicura Carlo Saponaro, non solo imprenditore barese con due attività in via Melo e in via Imbriani, ma anche presidente Federmoda Confcommercio Bari e Bat – La gente è curiosa, guarda le vetrine. Ma sono ancora pochi i consumatori che finalizzano l’acquisto». E anche in periferia «c’era gente, ma poche sono state le vendite», fa eco Mimmo Tarantini, dell’associazione La Formica costituita da commercianti baresi del quartiere Carrassi. In alcuni negozi si è iniziato con sconti del 20-30%, altri già offrono il 50%. In pochi anche i170%. Più di un’attività li aveva pure anticipati nei giorni precedenti, applicando le formule del pre-saldo o delle offerte riservate ai clienti. Al carovita e al calo del potere d’acquisto, nemici giurati del commercio si è aggiunto poi pure un terzo elemento di disturbo alle vendite, soprattutto per i pezzi del vestiario. Si tratta del cambiamento climatico. L’estate è appena iniziata, i commercianti hanno da poco esposto i capi sugli scaffali, che già li devono vendere con lo sconto. Non si tratta di veri e propri affari quindi per loro. Pertanto non usa mezzi termini per dimostrare il suo disappunto sull’inizio dei ribassi, Nicola Pintucci, titolare del negozio Raffaele Pintucci, in via Putignani. Ma è anche presente in via Dante e via Ar$iro. L’imprenditore, che tra 1 altro non aderisce alla campagna svendite di fine stagione, non ci gira intorno: «L inizio dei saldi il primo sabato di luglio è, come sempre, una vera idiozia», sentenzia quindi. Pintucci poi continua: «Si comprende facilmente che la dizione “di fine stagione” risulta alquanto inappropriata visto che appunto la stagione” è appena iniziata. Sarebbe auspicabile uno slittamento minimo al 16 agosto». Ma non è tutto. Per l’imprenditore inoltre è anche «inappropriato far iniziare queste svendite estive nel weekend. Sarebbe opportuno posticiparle a lunedì, consentendo una vendita continua durante tutta la settimana». Esprime la sua indignazione sulla mancata attenzione delle istituzioni al fattore climatico, che incide tantissimo sulle vendite, anche Tarantini: «Mi auguro che qualcosa cambi e anche al più presto – chiarisce – Il piccolo commercio vive in un momento di profonda difficoltà e sta morendo». Per Tarantini è, quindi, «indispensabile la costituzione di una Consulta del commercio». Pertanto se da una parte i saldi rappresentano un vantaggio per chi ne usufruisce, i commercianti sono invece sul piede di guerra: sono infuriati, scontenti e delusi.
[da Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Bari di domenica 7 luglio 2024, pagina 9 – di MEI ADALISA]