A colloquio con Vito D’Ingeo, Presidente di Confcommercio Bari- Bat.
“Per rendere più efficiente il commercio usare anche la tecnologia”: la raccomandazione in questa intervista concessa al nostro giornale, è del Dottor Vito D’ Ingeo, Presidente Confcommercio BariBat. Con lui parliamo del momento alquanto delicato del commercio sia a Bari che nella Bat. D’ Ingeo lo affronta con la consueta pacatezza e lungimiranza, con vista lunga e idee chiare.
Presidente D’Ingeo come va il commercio a Bari e Bat?
“Viviamo un momento di stasi e speriamo che il bilancio finale dei saldi ci sorrida. Abbiamo, come tutte le imprese, il problema di non poco conto, dei costi di gestione elevati, dei materiali che non diminuiscono e dell’energia esosa. A questo si aggiunga e non è cosa irrilevante, anzi la reputo quasi centrale, il costo alto del denaro e la difficoltà di accesso al credito bancario. Tutto questo complica le cose e rallenta la circolazione del denaro, con ogni negativa conseguenza. Ci auguriamo che a Pasqua le cose possano migliorare, che si abbia un sussulto”.
Quali sono le attività che vanno meglio e sopportano con più facilità questa contingenza non proprio favorevole?
“Il commercio soffre, specie nell’abbigliamento e calzature, anche per il clima, non dimentichiamolo. Mentre sembra in salute il settore ristorazione e food in genere. Oggi si aprono molti bar e ristoranti e questo dipende dal mutato sistema e stile di vita, dalle nuove abitudini specie dei giovani. La movida porta inevitabilmente a cercare la pausa aperitivo o la visita in comitiva alla pizzeria e ristorante. Per questo oggi il food e la ristorazione sono in espansione e crescita, specialmente nel capoluogo, ma anche nella Bat”.
Come si muove Confcommercio?
“Noi riteniamo che oggi più che mai sia indispensabile e addirittura fondamentale, la formazione. Per questo siamo sempre disponibili e organizziamo corsi per chi ce li richiede. Riteniamo che una buona formazione sia alla base del successo e della ripresa economica e da questo punto di vista Confcommercio non lesina sforzi”.
Talvolta, almeno a Bari, si ha la sensazione di vetrine vecchie, di negozi che rimangono immutati ed immutabili nel tempo…
“Il commercio non è vecchio e gli addetti sono attivi e capaci, nonostante i problemi. I nostri commercianti sanno fare bene il loro lavoro, pur in un tempo complicato. Indubbiamente bisogna tener conto delle nuove situazioni e degli sviluppi della tecnologia e in questa direzione penso bisogna muoversi”.
Cioè? “Oggi abbiamo la fortuna di ottime ed efficaci tecnologie digitali e penso ai telefonini di ultima generazione. Non sarebbe sbagliato usare maggiormente questa tecnologia anche per caricare le vetrine on line. Sarebbe una cosa molto utile usare l’ intelligenza artificiale, perchè no, e dare uno scossone tecnologico”.
II commercio soffre di scarsa liquidità..
“Vero. Una delle cause, come affermavo prima, è l’elevato costo del denaro e il non agevole accesso al credito. Ci aspettiamo molto dalla zes unica e dai finanziamenti ecofidi. Esprimo giudizi favorevoli minipia e sui finanziamenti che vanno dai 30000 euro ai cinque milioni. In ogni caso abbiamo tremendamente bisogno che le banche aprano i rubinetti e aspettiamo con impazienza, cosa che potrebbe venire a breve, il calo del tasso di interesse, che comporterà una riduzione del costo del denaro con ogni conseguenza positiva per gli imprenditori e i commercianti”.