Lo abbiamo chiesto in questa intervista al dottor Vito D’Ingeo, Presidente della Confcommercio Bari- Bat Cominciano i tanto agognati saldi. Ma davvero hanno ancora un senso?
“Calzature e abbigliamento sono quelli che si trovano maggiormente in affanno, sia per i costi, che per le stagioni che ormai si allungano” Domani, sei luglio, di fatto a livello nazionale, cominciano i tanto agognati saldi. Ma davvero hanno ancora un senso e soprattutto sono utili come si pensa e ritiene? Lo abbiamo chiesto in questa intervista al dottor Vito D’Ingeo, Presidente della Confcommercio Bari- Bat.
Presidente D’Ingeo, sei luglio. Pensa sia una data corretta e soprattutto indovinata?
“E’ sicuramente lecito nutrire qualche perplessità, ma è una data scelta di fatto su scala nazionale e va rispettata. Probabilmente a mio avviso arrivano troppo presto rispetto alle esigenze sia economiche che climatiche, tuttavia non abbiamo alcun potere di opporci. Insomma, non avrebbe senso fare saldi con date diverse da regione a regione perché a quel punto chi può si mette in aereo e va ad esempio a Milano o da Milano viene a Bari. Allora, meglio l’uniformità”.
Le vendite a saldi possono rappresentare una specie di antidoto rispetto a quelle on line?
“Non lo penso, anche se acquistare a saldi a mio avviso conviene ed è meglio perché si ha il contatto fisico e visivo con la merce, si può scegliere e a dirla tutta si predilige il rapporto umano”.
Che suggerimento si sente di dare?
“Se si hanno possibilità finanziarie è conveniente spendere adesso, risulta un affare che va preso al volo”.
Esistono ancora i furbetti dei saldi, quei commercianti che non li fanno ufficialmente, ma li anticipano con sms o avvisi sottobanco?
“Nessuno lo può escludere, ma generalmente sottolineo la correttezza dei commercianti e poi il non corretto ha sempre le gambe corte, prima o poi viene fuori. I furbetti sono in ogni categoria, ricordo comunque che le regole vanno rispettate”.
Quali sono i settori commerciali che saldi a parte soffrono?
“Calzature e abbigliamento sono quelli che si trovano maggiormente in affanno, sia per i costi, che per le stagioni che ormai si allungano e dunque molta merce, specialmente invernale, non viene venduta o rimane in giacenza. Il cambio delle stagioni, in pratica, crea qualche difficoltà ai commercianti”.
Resta dell’idea che i saldi siano una opportunità?
“Io la penso a questa maniera. Lo ripeto, si può discutere sulla data scelta, ma comunque rimangono una grande opportunità sia per la clientela che per gli stessi commercianti che hanno bisogno di liquidità”.
Tra gli esercizi che non risentono della crisi ci sono quelli del food e della movida…
“Vero, food e movida tirano molto e questo è un fenomeno da studiare, la gente, specie i giovani, vogliono divertirsi e preferiscono una serata conviviale ad altre spese”.
A Bari esiste il problema ormai di ordine pubblico dell’Umbertino con la movida selvaggia…
“Me ne rendo conto e bisogna fare qualcosa per garantire serenità a chi ci vive e assicurare ai residenti una accettabile qualità di vita. Insomma, nel rispetto delle regole di convivenza bisogna trovare una soluzione. Occorrono norme chiare che esistono e devono essere osservate da tutti, senza comunque criminalizzare nessuno. Vi sono anche molti operatori corretti e seri che in fin dei conti sono vittime di questa malamovida, alla pari dei residenti”.
[ da Quotidiano di Bari di venerdì 5 luglio 2024, pagina 4 – di B.V.]