Per contrastare il dilagare della malamovida nel quartiere Umbertino di Bari senza dover falcidiare le attività commerciali della zona, arriva la controproposta degli esercenti all’ordinanza del sindaco Vito Leccese. Nel corso di un incontro tenutosi a Palazzo di Città con l’amministrazione comunale, il comitato di residenti del quartiere Umbertino e le associazioni di categoria, tra cui Confcommercio-Fipe Bari, in rappresentanza delle attività di food and beverage interessate dal provvedimento a contrasto degli effetti negativi della movida nel quartiere, le associazioni hanno richiesto un allentamento delle regole sugli orari, proponendo nel contempo l’impiego di steward a loro carico, per cercare di mitigare gli assembramenti e il disturbo alla quiete pubblica e anche per allertare in tempo reale le forze dell’ordine qualora dovessero verificarsi risse o problemi.
Dopo l’ordinanza del sindaco Vito Leccese che, in forma sperimentale e fino al 4 dicembre, ha blindato la zona tra il lungomare Di Crollalanza e il quartiere Madonnella per arginare la movida chiassosa e selvaggia, gli effetti a livello di costi e servizi si sono fatti sentire. A lamentarsi in primis i commercianti, i più colpiti dal punto di vista economico, da questa scelta.
La proposta di Fipe-Confcommercioè stata recepita positivamente, ovvero quella di provvedere agli steward o alla security. Nasce da un attento confronto con residenti ed esercenti su un esempio virtuoso avvenuto a Corso Como a Milano. A Milano, infatti, hanno sottoscritto e messo in pratica un protocollo d’intesa tra gestori dei locali serali e le forze dell’ordine in modo da ottimizzare le risorse delle FO che non possono presidiare costantemente questi luoghi ma che si fanno collaborare dalla security privata.
Il sindaco di Bari ha voluto ascoltare le parti in causa per raccogliere le opinioni sull’ordinanza la cui architettura – ha ricordato – è stata in gran parte frutto di una proposta congiunta. E se da una parte i residenti hanno espresso un giudizio positivo sui primi effetti del provvedimento, i rappresentanti degli esercenti hanno manifestato preoccupazione per un calo degli incassi, pur comprendendo la necessità di intervenire per limitare gli effetti della “malamovida”.
Sono stati esaminati anche altri provvedimenti analoghi adottati in diverse realtà urbane, nei quali l’oggetto delle restrizioni ha avuto come obiettivo il contenimento dell’asporto e il consumo su spazio pubblico di bevande alcoliche in orario notturno. E da qui è nata l’idea dello steward che controlli l’andamento della serata nel cuore di Bari. Nella consapevolezza che ogni attività di sicurezza privata non può porsi in contrasto con la libertà dei cittadini, l’amministrazione comunale ha chiesto alle associazioni di categoria di definire con maggiore precisione i contorni di questa proposta e il livello concreto di adesione da parte degli esercenti. Sul punto i rappresentanti di categoria si sono riservati di approfondire la questione.
Il sindaco ha anche annunciato che una prima stesura della bozza di regolamento sulle aree da sottoporre a tutela (per introdurre l’autorizzazione alle aperture di pubblici esercizi) e che sarà disponibile per gli incontri partenariali entro la fine di novembre.