Vito Scalera, titolare del noto Bar Pasticceria Moderno a Poggiofranco “E una polemica artificiosa e pagare 1,20 per il caffè è corretto”
“Basta con questa inutile e dannosa polemica sul costo della tazzina di caffè al banco, una cosa esagerata”:
Vito Scalera, titolare del noto Bar Pasticceria Moderno a Poggiofranco emblema di qualità, rappresentante Bari Bat di bar e pasticcerie per Confcommercio rigetta la tesi secondo cui ci sarebbe a Bari e provincia un caro caffè. Lo abbiamo intervistato.
Scalera, secondo alcuni servizi di stampa Bari vivrebbe un momento di caffè alle stelle con prezzo eccessivamente caro al banco, fatte salve alcune eccezioni…
“E io le rispondo: possibile che in questa città e regione si facciano solo polemiche che finiscono col danneggiarne l’immagine? Una volta la frisella, poi le orecchiette, dimenticando che la produzione non consumata inevitabilmente diventa secca e non vedo tutto questo scandalo, oggi il caffè. Sembra che facciamo a gara a colpirci da soli”.
Che cosa sta accadendo?
“Ho la sensazione che, magari involontariamente, si voglia criminalizzare il settore. Il prezzo giusto per una tazzina di caffè, spese del materiale, lavoro e consumi alla mano, non può essere inferiore al banco, diverso il discorso al tavolo, a 1,20, e qui abbiamo persino dei bar che lo vendono a 1,10 e anche a 90 centesimi lontano dal centro. Insomma, molto per chiasso per nulla”.
Ma che sta accadendo?
“Che il materiale, leggi caffè, è salito di prezzo per le rotte che seguono i trasporti e le stesse coltivazioni e pochi sanno che fatica ci sta dietro la raccolta del caffè. Poi bisogna considerare i trasporti e il fatto che la rotta di Suez è impraticabile e le navi fanno giri lunghi”.
E allora?
“Se si fa tanto baccano oggi, che cosa accadrà a gennaio dove davvero si annunciano aumenti consistenti? Io credo che sia una polemica e di riflesso una campagna di stampa priva di senso e di fondamento. Come anche e torno a ripeterlo sono stati usati toni più forti del necessario sul caso orecchiette, anche se è giusto che si paghino le tasse e si faccia attenzione all’ igiene. Chi scrive certi articoli evidentemente non si muove da Bari”.
Cioè?
“In altre città, inclusa Roma per il centro, il caffè costa anche 1,50, penso a Venezia, Abano e Milano. Il costo dipende da quello della vita e dalle spese effettive. E’ ovvio che se vai in Calabria o Sicilia si paga meno, ma è un discorso generale, vale pure per il ristorante. Lo ribadisco, è una polemica artificiosa e pagare 1, 20 per il caffè in un buon bar è corretto. Il problema è che il caffè da noi è considerato un bene di prima necessità, se ne consumano quattro o cinque al giorno e allora si vede la spesa complessiva”.
Idem Mino D’ Alonzo, titolare della famosa e affermata catena Jerome a Bari: “Evidentemente ogni tanto non si sa che cosa inventare o scrivere. E’ falso sostenere che ci sia un caro caffè nei bar, e chi lo dice non sa che il prezzo del materiale è salito, da ogni chilo escono 130 tazzine. Noi paghiamo i lavoratori e il costo del dipendente è elevato, la luce, il materiale, il fitto. Fatta questa somma, credo sia corretto specie in luoghi centrali come via Sparano o zone turistiche, 1, 20 al banco, anzi se si arrivasse ad 1,30 non ci vedrei uno scandalo, se a Milano il caffè costa anche 1, 50. Se volessimo impostare tutto sulla scelta imprenditoriale dovremmo anche noi a Bari, almeno nelle aree centrali, portarlo a 1, 50, ma la gente non ci capirebbe e allora dobbiamo limitarci. Penso che di tanto in tanto sui giornali si inventino scandali e polemiche prive di fondamento e di senso della verità. Lanciare campagne del genere fa vendere qualche copia di più, ma non rende esattamente il problema. Il range del caffè al banco non può essere inferiore tra 1,10 e 1, 30 per stare nei costi. Ovviamente diverso è il caso del piccolo bar di periferia dove lavora solo il titolare, non ha spese di personale e costi di gestione e può stringere. Ma dobbiamo sempre fare la differenza tra la qualità della miscela, il luogo e le zone turistiche dove da sempre i costi sono elevati. Del resto se vai a Parigi, Amsterdam, o Dubai per un caffè spesso di pessima qualità paghi 4 euro e nessuno fiata. Dipende dal tenore della vita”.
[di Bv – da Quotidiano di Bari di giovedì 28 novembre 2024, pagina 6]