l dati Confcommercio: il calo dei numeri – Mille negozi in dieci anni: è il prezzo della crisi a Bari
Il piano del prefetto: «Mappatura con i sindaci e telecamere»
Negli ultimi dieci anni a Bari sono “sparite” circa mille attività. Dati allarmanti, emersi durante l’evento organizzato dalla Confcommercio Bari-BAT. Al centro delle riflessioni la necessità di lavorare in sinergia per evitare che la desertificazione prosegua. E intanto il prefetto Francesco Russo pone l’accento sul tema sicurezza: «Mappatura con i sindaci per installare le telecamere».
Focus ieri mattina organizzato da Confcommercio Bari-Bat Nel primo trimestre del 2024 peggiora il passivo: -110 attività Solo ristorazione e ricettività crescono ancora: +15 per cento Mille negozi in meno in 10 anni «Bloccare la desertificazione»
Negli ultimi dieci anni a Bari sono “sparite” circa mille attività. Dati importanti, emersi durante l’evento “Cambiamenti e sfide territoriali”, organizzato dalla Confcommercio Bari-BAT ieri mattina. Al centro degli interventi come lavorare in sinergia per evitare che questa desertificazione territoriale prosegua. I dati su Bari parlano di un calo continuo delle attività, visibile nelle statistiche messe a disposizione dalla Camera di Commercio. Nel settore commercio si è passati da 8.181 imprese attive nel 2022 a 7.917 del 2023. Tra il 2012 e il 2021 Bari segna un -15,9% nel settore commercio al dettaglio e un +15% relativo ad alloggio e ristorazione. Per quanto riguarda, invece, la popolazione residente, considerando la variazione percentuale nel periodo 2001/2021 Bari segna un +0,7. Si registra, inoltre, tra il 2018 e il 2023, un aumento degli occupati del +12,8%, e un tasso di occupazione (nella fascia 15-64 anni) pari ad un +7,7%. La ricchezza prodotta è ancora bassissima rispetto alle più grandi città italiane, anche escludendo le due fuori scala Milano e Roma. Bari, infatti, registra un valore aggiunto nel 2020 pari a 4 miliardi di euro, di cui in miliardo nel settore industria e 2,5 nel settore dei servizi, per una variazione percentuale rispetto al 2019 in discesa del 12%. I dati del primo trimestre 2024, su tutta l’area della provincia di Bari, non sono rosei. Ci sono 142.659 imprese registrate (-0,08%) e 125.137 imprese attive (-0,09%), mentre sono 2.588 le iscrizioni (+1,81%) e 2.698 le cessazioni (+1,89%) per un saldo pari a -110. Con le imprese artigiane che sono circa un quinto del totale (18,3%). Durante l’evento la discussione ha posto l’attenzione su quanto è necessario fare per modificare questa continua emorragia. «L’obiettivo è realizzare sinergie con le amministrazioni — sottolinea Vito D’Ingeo, presidente Confcommercio Bari-Bat -. Il concetto di rigenerazione urbana non vuol dire altro che rimettere in moto quei meccanismi che fino a ieri erano normali. Purtroppo, sono 10 anni che le attività produttive diminuiscono, evidentemente c’è qualcosa che non va».
Per quanto riguarda l’apporto che la Confcommercio può dare, D’Ingeo sottolinea: «Noi metteremo a disposizione il nostro centro studi di Confcommercio Italia, affinché si possano meglio organizzare i centri storici e i flussi turistici. Inoltre, faremo formazione e cercheremo di mettere in moto quei meccanismi che possono fare la differenza qui in provincia». Le prime azioni da mettere in campo, conclude il presidente, saranno «cercare di trovare e organizzare parcheggi per le auto e far crnoscere i nostri centri storici. Inoltre, bisogna iniettare nei centri storici, così come anche nelle aree che non sono quelle periferiche, i negozi, che possono farcela con qualità, formazione e professionalità. Infine, abbiamo bisogno di donne imprenditrici, di giovani imprenditori, e noi li fermeremo per questo». Fondamentale promuovere una nuova visione della città, sostenendo politiche urbane e territoriali per migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini, favorendo iniziative per lo sviluppo delle economie locali. Al riguardo, Paolo Testa, responsabile del settore urbanistica e rigenerazione urbana di Confcommercio nazionale, spiega: «La Puglia ha una grande tradizione dal punto di vista commerciale, è una regione fatta di grandi città e, come sappiamo, il commercio è l’anima della città. E questo lo scopriamo dove avanza la desertificazione commerciale. Noi combattiamo la desertificazione e cerchiamo di trovare soluzioni che passano dalle politiche urbane, da mettere insieme gli strumenti che sono in uso all’urbanistica, all’economia territoriale, alla sociologia, per lavorare a migliorare la mobilità, la relazione tra le persone e lo spazio. Lavoriamo su temi come l’invecchiamento della popolazione, l’abbassamento della disponibilità di reddito e l’aumento delle diseguaglianze, che riguardano molto da vicino il commercio proponendo soluzioni a enti locali, sindaci e assessori, per lavorare insieme».
[Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Bari di martedì 21 maggio 2024, pagina 8]