Presentati a Roma i dati dell’annuale Rapporto Internazionale Waste Watcher “Lo spreco alimentare nei Paesi del G7: dall’analisi all’azione“, curata dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, dall’Università di Bologna assieme a Ipsos. Nel 2024 lo spreco di prodotti alimentari in Italia è aumentato facendo registrare una crescita del 45,6%.
Al Sud la percentuale è clamorosa: +9% della media nazionale. + 32% per pesce, crostacei, molluschi cotti, +24% pane confezionato, legumi, +23% carne bianca cotta, marmellate, burro, salse +17%.. Sprecano di più soprattutto le famiglie senza figli e i comuni medi dai 30.000 ai 100.000 abitanti, +17%, mentre i comuni grandi fanno registrare uno spreco del +5%.
“Dobbiamo sensibilizzare molto attività quali le donazioni di cibo avanzato negli esercizi commercial. I nostri ristoratori sono attrezzati per consentire ai clienti di portare a casa il cibo avanzato durante i pasti. Dobbiamo insistere sull’educazione alimentare evitando ulteriori sovraccarichi di tasse sulle nostre attività”.
Ogni settimana finiscono nel bidone della spazzatura 683,3 grammi di cibo pro capite (rispetto ai 469,4 grammi rilevati nell’agosto 2023). Nella “top five” dei cibi più sprecati troviamo frutta fresca (27,1 g), verdure (24,6 g), pane fresco (24,1 g), insalate (22,3 g), cipolle/aglio/tuberi (20 g), prodotti fondamentali della Dieta Mediterranea. Tra le cause che hanno determinato l’aumento dello sperpero alimentare nel nostro Paese, infatti, si possono evidenziare alcuni elementi critici indipendenti dal comportamento dei singoli, ma individuabili proprio nella scarsa qualità dei prodotti acquistati. Il 42% delle risposte individua la causa dello spreco familiare nel fatto di dover buttare la frutta e la verdura conservata nelle celle frigo perché una volta portata a casa va subito a male. O ancora il 37% sostiene di buttare via gli alimenti perché i cibi venduti sono già vecchi. Elementi critici si riscontrano anche nel comportamento dei consumatori. Più di un terzo degli italiani (37%) dimenticano gli alimenti in frigorifero e nella dispensa lasciando che si deteriorino, solo il 23% è disposto a programmare i pasti settimanali, inoltre il 75% non è disposto o non è capace di rielaborare gli avanzi in modo creativo per evitare di gettarli.